Джотто и ораторы. Cуждения итальянских гуманистов о живописи и открытие композиции
Таким образом, комментарии, как и сами тексты, преподносили «общие места» гуманистам, и им – в отличие от нас – они были сразу же ясны. Их могли использовать в качестве материала для сравнения, наподобие того, как Боккаччо прибегает к легенде о Зевксисе в своем Комментарии к Данте:
Fu la bellezza di costei [Elena] tanto oltre ad ogni altra maravigliosa, che ella non solamente a discriversi con la penna faticò il divino ingegno d'Omero, ma ella ancora molti solenni dipintori e piú intagliatori per maestero famosissimi stancò: e intra gli altri, sí come Tullio nel secondo dell'Arte vecchia scrive, fu Zeusis eracleate, il quale per ingegno e per arte tutti i suoi contemporanei e molti de' predecessori trapassò. Questi, condotto con grandissimo prezzo da' croteniesi a dover la sua effigie col pennello dimostrare, ogni vigilanza pose, premendo con gran fatica d'animo tutte le forze dello 'ngegno suo; e, non avendo alcun altro esemplo, a tanta operazione, che i versi d'Omero e la fama universale che della bellezza di costei correa, aggiunse a questi due un esempio assai discreto: percioché primieramente si fece mostrare tutti i be' fanciulli di Crotone, e poi le belle fanciulle, e di tutti questi elesse cinque, e delle bellezze de' visi loro e della statura e abitudine de' corpi, aiutato da' versi d'Omero, formò nella mente sua una vergine di perfetta bellezza, e quella, quanto l'arte potè seguire l'ingegno, dipinse, lasciandola, sí come celestiale simulacro, alla posteritá per vera effigie d'Elena. Nel quale artificio, forse si poté abbattere l'industrioso maestro alle lineature del viso, al colore e alla statura del corpo: ma come possiam noi credere che il pennello e lo scarpello possano effigiare la letizia degli occhi, la piacevolezza di tutto il viso, e l'affabilitá, e il celeste riso, e i movimenti vari della faccia, e la decenza delle parole, e la qualitá degli atti? Il che adoperare è solamente oficio della natura[62].